Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

sabato 13 marzo 2010

E TU CHE TIPO DI EDUCATORE SEI? 1.


Genitore ottimista: conviene?
Un misto di soddisfazione, timore, ansia, dubbio, sicurezza, delusione...alberga nei cuori dei genitori che si guardano dentro e fuori...
Spesso lo fanno in due, talvolta ci si trova soli a fare il punto della situazione educativa familiare.
I più fortunati hanno alla spalle la collaborazione di insegnanti ed educato
Altri sono soletti, ma ben attrezzati, quanto a desiderio di farcela, alcuni ancora possono condividere con altri genitori il cammino.
Quello che li accomuna è la capacità di “vedere il bicchiere mezzo pieno” anziché  il bicchiere mezzo vuoto: insomma la chiave vincente spesso è quella dose di ottimismo.
Esso non si identifica però con la superficialità o con le connotazioni vagamente “americaneggianti” del termine. I risultati della ricerca, che ci conferma l'utilità dell'atteggiamento ottimistico, ci è pervenuta proprio dal continente americano: educatori e genitori positivi e fiduciosi ottengono i migliori risultati nei loro rapporti educativi con i bambini o con i loro allievi!
E' come se i bambini, coscienti dell'attenzione di cui sono oggetto, ricevessero una dose di positività, di fiducia, capace di potenziare e sviluppare le loro abilità, facendo leva sulla loro autostima. E' come se fossero investiti della consapevolezza che non sono “nostri”, ma liberamente accolti e seguiti con l'amore di chi non possiede, ma ha veramente a cuore tutto di loro.
Un buona piattaforma su cui costruire il rapporto con i futuri adolescenti!
E, proprio alla vigilia del ricordo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ci viene incontro un passo del suo intervento al Congresso Famiglia- Educazione nel 1987 “Uno solo è il maestro”:

...Le parole dei genitori devono sempre incoraggiare, essere cariche di speranza,
positive, devono manifestare tutta la loro certezza nella ripresa dei propri figli.
Gesù lascia libertà e responsabilità di decisione, come fa quando incontra il giovane ricco (cf. Mt. 19,16 ss). Non si devono mai imporre le proprie idee, ma offrirle con amore, come espressione d'amore. I figli sono prima di tutto figli di Dio e non nostri. Non vanno trattati quindi come proprio possesso, ma come persone a noi affidate.”

pubblicato da Annamaria

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