Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

lunedì 28 febbraio 2011

GIORNATA DEL RISPETTO DEI TEMPI DEI BAMBINI


PER FAVORE, EDUCAMI "LENTAMENTE", CON PENSIERI CHE SEGUONO IL MIO RITMO NATURALE DI VITA, SUSSURRA OGNI BAMBINO...:
quando mi svegli al mattino
quando devo lavarmi o vestirmi
quando mangio
quando mi spieghi le regole di casa
quando mi racconti una storia
quando mi chiedi cosa ho fatto a scuola
quando giochi con me
quando devo scegliere un libro o un gioco
quando non capisco qualcosa
quando nonno non capisce qualcosa
quando devo spiegarmi
quando mi ascolti
quando ti aiuto a fare la spesa
quando devo fare i compiti
quando insegniamo al cucciolo le regole di casa...
pubblicato da Annamaria
foto città nuova


mercoledì 23 febbraio 2011

BAMBINI, VIOLENZA E TV: HELP!

Violenza e TV
di Maria Rosa Pagliari
Fonte: Città Nuova

«Che legame c’è tra la violenza vista in tv e la percezione del mondo nei bambini?».
Ivan


Ragazzi che guardano la TV A livello generale, abbiamo ancora poche indicazioni sulle complesse relazioni tra violenza televisiva e sviluppo della visione del mondo nei bambini. I ricercatori ci dicono che variabili importanti sono il grado di realismo della violenza vista in tv e l’ambiente in cui crescono i più piccoli. Infatti i bambini interpretano diversamente la violenza televisiva in funzione della sua natura realistica. Per esempio, sono più critici verso la violenza degli spettacoli sportivi (situazioni reali) che verso la violenza delle fiction (situazioni immaginarie). E appaiono disinteressati ai telegiornali, non solo perché li trovano noiosi, ma anche perché presentano una violenza realistica e inquietante. Uno studio sul ruolo della violenza presentata in tv nella vita di cinquemila dodicenni di svariati Paesi del mondo, ha dimostrato che nonostante le molteplici differenze culturali, le conseguenze della violenza proposta dai media sono legate all'mbiente sociale in cui crescono i bambini. per esempio, i messaggi violenti rinforzano le espereinze di vita dei bambini che vivono in zone di guerra o aree ad alto tasso di criminalità. Pur dimostrando una percezione simile, i bambini che vivono in ambienti non violenti lo fanno in misura minore...
I MEDIA TENDONO A CONSOLIDARE L'IDEA DI NORMALITA' DEL COMPORTAMENTO VIOLENTO CON IL GRAVE RISCHIO DI DESENSIBILIZZARE PICCOLI E GRANDI TELESPETTATORI RISPETTO AL DOLORE E ALLA SOFFERENZA DI ALTRI ESSERI UMANI.
pubblicato da Annamaria Gatti

giovedì 17 febbraio 2011

GUARDARE IN ALTO: UN IMPERATIVO PER CHI EDUCA!

Figli, figlie... un dono splendido da curare con amore incommensurabile
La loro vita, la nostra vita, un abbraccio per partecipare all'Infinito, così pensavo appena dopo la nascita della mia prima figlia. E' così anche ora.
Ho incrociato un'esperienza grande in questo periodo per me difficile, di incontro con il dolore.
E' la vita, sì la vita bellissima di Caterina, figlia amata di Antonio Socci. Il padre scrive di questa vita e di tutto il mondo di Caterina che attorno a lei ruota in una gara d'amore che varca confini e continenti.
E' la vittoria sulla malattia e sulla sofferenza, è l'abbraccio che unisce credenti e non credenti.
Cari genitori se non lo avete già fatto, leggete queste pagine: un tesoro per guardare con occhi nuovi la vita dei nostri figli.

Caterina. Diario di un padre nella tempesta
di Mario Spinelli
Fonte: Città Nuova



Antonio Socci
Quando i libri autobiografici sono ben scritti, profondamente sentiti e sinceri, coinvolgono con particolare forza ed efficacia il lettore, pure emotivamente. Se poi esprimono delle verità e dei valori autentici e universali, allora diventano scuola di vita e di crescita o, quanto meno, per qualcuno, fonte di messaggi salutarmente provocatori.
È il caso di questo libro del noto giornalista cattolico Antonio Socci, dedicato e intitolato alla maggiore dei suoi tre figli, che da oltre un anno è in coma in un ospedale fiorentino dopo un improvviso e lungo arresto cardiocircolatorio. Il padre – più genitore e credente che scrittore, ma è anche questo, con talento – racconta l’atroce odissea personale e familiare vissuta per lunghi mesi ed ancora in pieno svolgimento fra speranze e delusioni, angosce e preghiere, incubi e resurrezioni. Un viaggio attraverso il dolore e l’amore di un padre, ma anche un libro-confessione (nel senso agostiniano di professione di fede, di lode) che testimonia l’incrollabile speranza cristiana nell’aiuto di Dio e nella misericordia della Madre, mediatrice di tutte le grazie.
E qui, parlando del libro, si innesta uno dei pregi maggiori. La testimonianza di cui si è detto non è resa solo dall’autore, ma si allarga al mondo e alla Chiesa, nel grande coro di messaggi ed espressioni di condivisione e solidarietà ricevuti dall’autore nel suo blog, da parte di cristiani ma anche di laici, e riversati nel volume, non senza armonia e senso della misura.
Un terzo livello di arricchimento, cioè i testi e i riferimenti alla spiritualità di alcuni santi e scrittori, rende la lettura ancora più toccante e proficua.
Una frase di Padre Pio, riportata da Socci nel libro, esprime forse, in modo sintetico ma profondo, l’esperienza che sta vivendo: «Gli angeli invidiano agli uomini una sola cosa, poter offrire a Dio il loro dolore».
Pubblicato da Annamaria Gatti

domenica 6 febbraio 2011

C'ERANO UNA VOLTA I NONNI...E CI SONO ANCORA!


di Annamaria Gatti
Illustr. di Eleonora Moretti
Fonte: Città Nuova

... quelli che ci sono sempre quando mamma e papà hanno problemi di tempo, quelli che ti cantavano le ninna-nanne di altri tempi ma che tu te le ricordi ancora, anche se per te sono passati sei anni...


Illustrazione di Eleonora Moretti









Quelli che ci sono sempre quando mamma e papa' hanno problemi di tempo,

quelli che ti cantavano le ninna-nanne di altri tempi ma che tu te le ricordi ancora, anche se per te sono passati sei anni...

quelli che non sai come fanno a inventarsi delle filastrocche così sul momento,

quelli che ti dicono “questa è come casa tua” e sono contenti quando gliela metti soqquadro un pochino, solo un po',

quelli che ti capiscono quando combini qualcosa che non va e non ti fanno altre domande,

quelli che se piangi ti prendono fra le braccia e ti fanno il solletico e a te passa tutto gia' cosi',

quelli che se hai un amico lo vogliono conoscere e se l'altro i nonni non ce li ha, diventano nonni anche suoi...

quelli che quando vai a casa loro ti preparano il tuo piatto preferito,

quelli che la sera qualche volta vengono a casa tua e ci stanno, ma poi al mattino non li ritrovi piu' perche' sono tornati mamma e papa' e tu ti chiedi: saranno tornati a casa?

quelli che ti fanno recitare la preghiera all'angelo custode cantando,

quelli che sembrano un po' angeli anche loro, anche se hanno i capelli un po' bianchi e non volano per niente,

quelli che chi non li ha vicini li sente sempre per telefono.

quelli che li vorrebbe avere per farci le vacanze al mare o in montagna,

quelli che se non ci fossero bisognerebbe crearli,

quelli che, anche se mamma e papà non vivono più insieme, non te lo fanno notare e per loro non cambia niente,

quelli che non ci puoi più vedere, ma che li senti vicinissimi ancora più vicini, con il cuore!

Meno male che ci sono i nonni!