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mercoledì 27 settembre 2017

A scuola tutti i bambini devono essere felici. Un libro intorno al maestro Paolo Limonta

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Paolo Limonta




A scuola  “…senza mai pensare di abbandonarne anche uno soltanto”

TUTTI I BAMBINI DEVONO ESSERE FELICI
Storia di un maestro e della sua scuola
Antonella Meiani
Ed. Terre di Mezzo -  euro 12
Fonte Città Nuova settembre 2017

Il mondo della scuola sta per iniziare un nuovo  cammino dopo le vacanze. Ma ci sono personaggi , docenti incalliti, che non smettono mai di lavorare anche nel tempo delle vacanze.  Se uno ama il suo mestiere ci mette tante di quelle forze che d’estate è d’obbligo  riposare, rimettere nel fodero anche  le armi per affrontare dignitosamente la martellante  burocrazia che sfianca, ma anche verificare, rivedere, pianificare a grandi linee, ricercare…
Immagino per esempio che il docente Paolo Limonta non conosca soste di alcun genere nella sua esercitata quotidiana umanità. Maestro “per natura”, diventato insegnante  dopo un cammino interessante di condivisione con i problemi emergenti di un’umanità cittadina,  è stato un validissimo braccio destro del sindaco di Milano  Giuliano Pisapia. La sua vita  però è stare con i suoi bambini. E per loro proclama e attualizza, con scelte dure e felici, con presenza massiccia  (è un gigante buono!) e vera, che tutti devono essere felici. Altrimenti, a cosa serve la scuola?
Leggere il libro scritto da  Antonella Meiani   sul suo collega  milanese di battaglie e di fatiche, di scoperte e di scelte di buonissima scuola,  è come aprire con trepidazione il sipario su qualche decennio di vicende della scuola elementare e non solo.  
Milano è  il palco della narrazione delle vicende di Paolo.  Il lettore è accompagnato a condividere questo pezzo di storia nell’avvicendarsi di eventi, aneddoti, fatti di cui è protagonista, deciso a non mollare i suoi ragazzi, decisissimo a fare della sua professione, a anche della sua vita, un capolavoro di umanità e di solidarietà, per rendere la scuola un luogo “affettivo”.  
...“Stare a fianco di ognuno di loro. Incitarli, coccolarli, consolarli, asciugare le loro lacrime, blandirli, spronarli, aspettarli. E, se necessario, ricominciare da capo. Senza mai, neppure per un istante, pensare di rinunciare e di abbandonarne anche uno soltanto.”...

Allora coraggio, insegnanti di ogni angolo di questa scuola così problematica! La felicità a scuola è possibile, lì dove vivi tu,  dove insegni… basta crederci.
Pubblicato da Annamaria Gatti
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